INCORPORAZIONE DI UBI NEL GRUPPO INTESA SAN PAOLO – LE OO.SS. DENUNCIANO CRITICITA’ E CHIEDONO INTERVENTI

La migrazione informatica porta con sé gravi criticità che continuano a perdurare.

Le Organizzazioni sindacali di categoria chiedono interventi a favore del personale e della clientela.

COMUNICATO STAMPA

3 maggio 2021

Il 12 aprile 2021 si è realizzata la fusione per incorporazione di UBI nel Gruppo Intesa Sanpaolo e contestualmente l’adeguamento al modello organizzativo di ISP e la migrazione informatica delle strutture provenienti dall’ex Gruppo UBI: due interventi che avevano l’obiettivo di razionalizzare i processi, uniformandoli all’interno di un’unica nuova realtà.
A distanza di oltre tre settimane dalla migrazione, le Organizzazioni sindacali di categoria su tutto il territorio nazionale denunciano le criticità che tuttora persistono sulla rete. Tali difficoltà non appaiono certamente meno gravi nelle province di Alessandria e Asti, interessate dal ridisegno delle articolazioni territoriali della Banca: un ridisegno che – all’insegna di “una maggiore vicinanza e rispetto ad ogni singola area geografica del nostro Paese” – ha visto la creazione di quattro nuove Direzioni Regionali una delle quali (Piemonte Sud e Liguria) con sede a Cuneo.

I rappresentanti sindacali aziendali delle due Province, nella persona di Orietta Santi per la Fabi, Marta Mancuso per la First/Cisl, Katiuscia Duò per la Fisac/Cgil, Andrea Sburlati per la Uilca e Paolo Mancarella per Unisin, esprimono preoccupazione per la situazione di grave difficoltà delle filiali e per il profondo disagio del personale, richiedendo interventi concreti.
“Gli annunci trionfalistici che hanno definito un successo la migrazione informatica e la promessa di attenzione ai territori espressi da parte dei massimi esponenti della Banca appaiono oggi sia ai dipendenti che alla clientela l’espressione della mancata conoscenza di come stiano realmente le cose.
Il livello di stress, frustrazione e senso di inadeguatezza da parte di tutto il personale non è più sostenibile, con inevitabili e preoccupanti ripercussioni sullo stato di salute di quelle stesse persone che fino a ieri svolgevano con professionalità e spirito di servizio il loro compito, mentre oggi non sono in grado di far fronte alle richieste di clienti comprensibilmente esasperati.”
Le OO.SS. hanno formalmente reso noto all’azienda le difficoltà e i rischi dell’attuale situazione, analizzandone le cause: prima fra tutte l’insufficienza degli organici per poter rispondere all’afflusso costante della clientela e inoltre una formazione inadeguata al momento di trasformazione.

L’emergenza Covid-19 avrebbe richiesto attenzione e misure adeguate senza che si trasformasse nel pretesto per ridurre l’attività di affiancamento e tutoraggio.
Le Organizzazioni sindacali ribadiscono che non intendono “dare per persa” nessuna delle rivendicazioni già presentate e che continueranno a richiedere all’azienda – che fino ad oggi ha negato le difficoltà o le ha attribuite all’assenza di spirito di adattamento dei dipendenti – opportuni interventi.
Le proposte che abbiamo avanzato sono concrete e non di difficile attuazione e, per quanto tardive, contribuirebbero a migliorare la situazione, a vantaggio del personale e della clientela. In sintesi chiediamo di:
• supportare con più organico le filiali maggiormente in difficoltà, anche con l’ausilio di steward all’ingresso.
• incrementare nel numero gli affiancatori e loro permanenza nelle filiali e negli uffici finché il personale ex UBI avrà acquisito la necessaria autonomia;
• potenziare i servizi telefonici per l’assistenza alla clientela che ricorre ai canali telematici;
• sospendere ogni sollecitazione alla vendita per il raggiungimento di obiettivi commerciali;
• adottare adeguate misure di contrasto alla diffusione del contagio attraverso l’installazione delle barriere in plexiglas e il rispetto dei distanziamenti che nella confusione imperante (in cui anche il regime degli appuntamenti non è sempre rispettato) rischiano di venir meno.

Le Organizzazioni sindacali FABI, FIRST CISL, FISAC CGIL, UILCA e UNISIN di Intesa Sanpaolo Asti e Alessandria richiedono a tutti i clienti comprensione e pazienza per i disagi del momento e assicurano a nome delle lavoratrici e dei lavoratori della Banca il massimo impegno del personale tutto per soddisfare le loro legittime richieste.

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN
COORDINATORI E RSA INTESA SANPAOLO
Province Alessandria – Asti